Un’equipe d’eccellenza spiega il ruolo cruciale dei mastociti nella progressione delle malattie articolari e le prospettive di un trattamento innovativo fondato sul controllo della neuroinfiammazione.
Le malattie articolari, anche reumatiche, rappresentano le più comuni patologie dolorose e invalidanti. La loro prevalenza è in crescita, principalmente a causa dell’aumento dell’aspettativa di vita.
Nella patogenesi di molte malattie articolari la neuroinfiammazione alimenta il dolore e la degenerazione articolare. In particolare, sul piano dei meccanismi cellulari e molecolari, i mastociti – cellule immuni presenti nelle membrane sinoviali e nella capsula articolare – orchestrano i processi di neuroinfiammazione e contribuiscono alla cronicizzazione e all’evoluzione nefasta delle malattie articolari.
Attivazione mastocitaria e conseguente neuroinfiammazione rappresentano quindi i fattori responsabili delle alterazioni delle strutture articolari (cartilagine, ossa, sinovia, matrice, terminazioni nervose e vasi sanguigni).
Inoltre, l’attivazione persistente dei mastociti “articolari” e il cross-talk aberrante di questi con la microglia (cellula immune del midollo spinale) facilita lo sviluppo della neuroinfiammazione centrale, amplificando così il segnale del dolore articolare.
Gli autori concludo: “mastociti e microglia rappresentano due obiettivi molto interessanti per il clinico, poiché la loro modulazione consente non solo di controllare la neuroinfiammazione periferica e centrale, ma anche di ridurre il dolore e promuovere il regolare metabolismo articolare”.
Fusco M, Skaper SD, Coaccioli S, Varrassi G, Paladini A,. Degenerative joint diseases and neuroinflammation. Pain Pract. 2016. doi: 10.1111/papr.12551.